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La Fatturazione Elettronica in Italia rappresenta un passo importante nel percorso verso la Digitalizzazione e uno dei driver principali del 2020 per colmare il divario tecnologico con gli Stati europei.

Qual è lo scenario di riferimento?

Per comprendere a che punto siamo con la fatturazione elettronica in Italia, dobbiamo fare un passo indietro e ripercorrere alcuni punti salienti che hanno portato il Bel Paese sino ad oggi.

Le tappe principali sono state le seguenti:
2014: Avvio dello SdI, Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, per consentire alle amministrazioni centrali di ricevere le fatture elettroniche;
2015: L’infrastruttura SdI per la fatturazione elettronica è a disposizione delle PA a livello locale;
2017: Tracciato unico per FatturaPA e FatturaB2B;
2019: dal 1° gennaio la fatturazione elettronica entra in vigore per i privati (B2B) e per i consumatori finali (B2C).

I principi alla base del sistema sono dematerializzazione, integrazione e collaborazione.

Il processo di digitalizzazione delle fatture porta molteplici vantaggi, sia alle amministrazioni centrali sia alle aziende. Tra questi ricordiamo:
Contrasto all’evasione Iva;
Semplificazione amministrativa e fiscale;
Accesso centralizzato ai dati fiscali;
Riduzione dei tempi di accertamento;
Riduzione dei costi di gestione delle fatture;
Tracciabilità del credito;
Riduzione dei tempi di pagamento da parte delle PA.

Un aspetto su cui focalizzarsi è la gestione dell’IVA, in particolare sul divario tra l’imposta dovuta e quella riscossa. Si tratta della principale fonte di entrata per i bilanci degli Stati europei, e per questo motivo, la fatturazione elettronica riveste grande importanza nella definizione della previsione dei versamenti IVA e nel controllo delle false fatturazioni.

Basti pensare che secondo quanto emerso dai rapporti sul VAT Gap in Europa – 28 Member States: 2018 Final Report, l’Italia registra alte percentuali di divario tra IVA dovuta e versata con valori di circa 35 miliardi di euro.

Infine, i soggetti che emettono e ricevono fatture elettroniche nel Bel Paese devono conservare i file per 10 anni, utilizzando servizi di “Conservazione Sostitutiva” che richiedono firma elettronica, marcatura temporale e l’utilizzo di un provider accreditato AGID.

Per agevolare il cambiamento è subentrato un nuovo network!

PEPPOL (Pan European Public Procurement Online) è un’iniziativa della Commissione Europea del 2008, che dal 2012 viene gestita dall’associazione OpenPeppol in termini di infrastruttura e dagli Stati aderenti per quanto riguarda la regolamentazione.

Si tratta di un’infrastruttura di comunicazione utilizzata per lo scambio di documenti elettronici, formato adottato nelle transazioni B2B e B2C dal 1° gennaio 2019 in Italia. Lo scopo principale di OpenPeppol è una società sempre più paperless ed efficiente per sostenere la competitività del mercato Europeo.

Persino, per il 2020 molti stati fuori dalla comunità europea si sono interessati all’infrastruttura, fra cui Singapore.

Il network si fonda su tre pilastri:
eDelivery Network – PEPPOL è un’infrastruttura di rete;
PEPPOL BIS Business Interoperability Specifications l’interoperabilità nell’interscambio dei file viene garantita dalle specifiche BIS;
PEPPOL TIA Transport Infrastructure Agreements l’infrastruttura di rete viene regolamentate dalle normative stabilite dagli stati membri.

Attraverso questa rete la documentazione viene trasmessa nel formato universale UBL XML (Universal Business Language XML) nello standard BIS 3.0. È il risultato di un processo di semplificazione e riduzione dei costi in ottica digital transformation per equilibrare gli obiettivi di adempimento tra i mercati B2B e B2G.

In attuazione della direttiva (UE) 2014/55, il D.Lgs. 148/2018 ha sancito l’obbligo di ricevere le fatture elettroniche secondo lo standard Europeo per le Pubbliche Amministrazioni centrali, dal 18 aprile 2019, e periferiche, dal 18 aprile 2020.

La Fattura Elettronica tra Privati: Italia e resto d’Europa

A questo punto, diamo un’occhiata nel dettaglio al settore delle PA e delle dimensioni aziendali.

Il settore B2G

Tutte le Pubbliche Amministrazioni devono emettere, trasmettere, gestire e conservare le fatture in formato elettronico. L’autenticità e l’integrità del documento digitale derivano dalla firma elettronica di chi emette la fattura e dalla sua trasmissione al Sistema di Interscambio.

Questo canale si occupa dello scambio dei documenti dal fornitore alla Pubblica Amministrazione, cosi come delle notifiche sulle attività svolte alla PA e al fornitore e, infine, consente al MEF il controllo a consuntivo della spesa.

Nel caso di fatture indirizzate alla Pubblica Amministrazione, l’emissione si basa su uno schema regolamentato di dati XML, la FatturaPA. Anche nel caso della fattura B2B il file in formato XML deve fare riferimento a quanto stabilito dal D.Lgs. 127/2015 e dai successivi provvedimenti attuativi.

La Regione Emilia-Romagna ha aderito per prima al progetto PEPPOL per offrire una piattaforma digitale di supporto all’approvvigionamento elettronico sul mercato B2G.

Dal 2004 l’ente incaricato della gestione del sistema è Intercent-ER, Agenzia Regionale per lo Sviluppo dei Mercati Telematici, mentre NoTI-ER è il Nodo Telematico Interscambio operativo per ricevere le fatture elettroniche dal Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.

Il settore B2B

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2B (Politecnico di Milano) ha registrato un bilancio positivo sull’utilizzo della fattura elettronica nelle transazioni B2B.

Sono 854 milioni le fatture elettroniche, rivolte ad aziende (54%), PA (2%) e privati (44%), inviate tra Gennaio e Giugno da 3,2 milioni di partite IVA.

Inoltre, nel 2019 il Sistema di Intescambio (SdI) ha scartato un volume inferiore al 3% (25 milioni) delle fatture.

Quasi due terzi delle fatture inviate provengono dai settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio (28%), utility (19%) e servizi (17%). Aziende con sede in Lombardia (34%) e nel Lazio (22%) hanno inviato più della metà delle fatture nazionali. Solo il 12% arriva dall’area Sud e Isole.

Infine, cresce l’adozione di sistemi EDI, con 210 milioni di documenti (+27%) scambiati da 16mila imprese (+23%), di cui più di un quarto sono fatture elettroniche.

Quali risultati ci attendono nel 2020?

Secondo quanto stabilito dal Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020:
Le fatture elettroniche vengono conservate fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione e possono essere utilizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate per i monitoraggi previsti.
La fatturazione elettronica non viene richiesta ai soggetti che inviano i dati al Sistema Tessera Sanitaria.
In caso di ritardato, omesso o insufficiente versamento dell’imposta di bollo dovuta sulle fatture elettroniche inviate tramite il Sistema di interscambio, l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente l’ammontare dell’imposta e la sanzione da versare. Se il soggetto non provvede al pagamento entro trenta giorni dal ricevimento della notifica, l’AdE procede con l’iscrizione a ruolo a titolo definitivo.

Lean Thinking, occasione di cambiamento per l'impresa

Infine, l’Agenzia delle Entrate intende raggiungere i seguenti obiettivi:
Il Sistema di Interscambio (SdI) dovrà essere operativo per gli operatori di San Marino con uno specifico Codice Destinatario entro il 1° gennaio 2020.
Dovremmo trasmettere le fatture PEPPOL tramite il Nodo Smistamento Ordini utilizzato dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale e dalle loro aziende fornitrici entro il 1° febbraio 2020.
E’ in programma l’uso della nuova versione dello schema XML dal 1° marzo 2020. Prevede l’introduzione di informazioni necessarie ad elaborare la liquidazione periodica e la dichiarazione annuale IVA precompilata.

Ricorda che dal 1° luglio 2020 l’indicazione dei nuovi dati in fattura diventerà obbligatoria.

Si dovrà fornire l’accesso alle banche dati IVA per consentire l’elaborazione della dichiarazione IVA precompilata entro il 1° luglio 2020.
Dovremmo elaborare le fatture destinate al modello 730 precompilato entro il 1° gennaio 2021.
Le fatture saranno trasmesse tramite il Sistema tessera sanitaria, rendendo interoperabili i due sistemi entro il 1° gennaio 2021.

Considerando questo panorama, dEDIcated è un ente certificato che funge da intermediario sia nell’emissione che nella ricezione di fatture con questo sistema, garantendo elevanti standard di sicurezza nell’interscambio dei dati.

Per i prossimi aggiornamenti, stay tuned!