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SDI, EDI, PEPPOL: il trattamento dei documenti tra privati in Italia e all’estero.

La scelta di digitalizzare i processi aziendali è un fenomeno in espansione, che ha tratto un forte impulso dall’obbligo di Fattura Elettronica tra Privati. Proprio l’Italia, cosi come il Portogallo, ha anticipato le scadenze previste dalle direttive comunitarie. Inoltre, ha esteso l’ambito della fatturazione elettronica dal settore pubblico al settore privato.

Non è un caso che questi paesi ad alto tasso di evasione abbiano sfruttato l’opportunità per migliorare il gettito delle imposte, intervenendo direttamente sulle politiche fiscali.

Al contrario l’Unione Europea, con direttiva 2014/55/UE, si è focalizzata su un driver di efficientamento e incremento della competitività dei sistemi statali attraverso la digitalizzazione dei processi di acquisto delle Pubbliche Amministrazioni. A tale scopo ha promosso la diffusione dell’infrastruttura PEPPOL come standard di interscambio documenti tra le PA e le Imprese.

A tal proposito, entro il 17 Aprile 2019 tutte le PA europee sono state obbligate ad accettare ed elaborare fatture elettroniche. Molte di queste hanno adottato standard e infrastrutture basate su PEPPOL, mentre altre, come l’Italia, hanno sviluppato un proprio modello di interscambio (SdI).

Ma quali sono i modelli di Fatturazione Elettronica tra Privati più diffusi nell’Unione Europea? Partiamo dall’analisi del modello Italia per poi approfondire, nei prossimi articoli, gli altri sistemi diffusi nel continente.


Fattura Elettronica B2B in Italia

Il sistema di interscambio (SdI) è un sistema informatico che funge da “postino” e che nel primo semestre 2019 ha, per effetto della fatturazione tra privati, veicolato oltre 1 miliardo di documenti.

L’intera infrastruttura è a forte vocazione Fiscale:
L’interscambio, in termini di canali disponibili (PEC, FTP, WS) e la sicurezza (Certificati), è affidato a Sogei, demandato ad un organismo centrale di emanazione pubblica;
I tracciati di interscambio (XML Ordinario e Semplificato) sono proprietari di questo sistema ed i controlli e le validazioni sul contenuto dei documenti sono prevalentemente di tipo fiscale.

La Fattura Elettronica, oltre ad essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate, viene anche inoltrata al committente. Per questo motivo, assume importanza sotto il profilo commerciale – legale e ha permesso alle imprese di automatizzare ricezione, controllo, autorizzazione e archiviazione.

Risente di varie limitazioni circa la rappresentazione del dettaglio commerciale (in particolare prezzi, scontistiche di riga e di testata, riferimenti ad altri documenti, codifiche articoli), tali per cui in alcuni casi viene accompagnata da copie di cortesia (allegati Pdf).

È da sottolineare che l’avvento della fattura elettronica (SdI) non ha sostituito i processi di interscambio fatture preesistenti. Si tratta soprattutto di quelli basati su standard EDI, che vengono ancora oggi preferiti per la fase di controllo fattura. Sostanzialmente le ragioni sono due:
Le procedure di controllo fattura si basavano su standard EDI consolidati da decenni. in alcuni settori i formati sono datati e le procedure di gestione talmente consolidate al punto da rendere complicata la sostituzione
L’articolazione della componente di pricing (prezzi, listini, sconti, campagne, promozioni) nella prassi commerciale italiana è tale da non poter essere correttamente rappresentata con il tracciato XML proposto da “SdI”.

Esistono alcuni casi particolari di gestione della fatturazione “in nome e per conto”, soprattutto nella galassia Fiat, che hanno ulteriormente complicato la convivenza tra fattura EDI e fattura fiscale.


Infine, l’emissione del documento in sé non ha subito drastici cambiamenti, salvo la recente interpretazione della circolare 14E dell’agenzia delle Entrate sulla data operazione. Viceversa, la ricezione del documento e la completa automazione e integrazione dei processi tra le parti ne ha fortemente beneficiato. Molte aziende hanno avuto l’opportunità di migliorare controllo, registrazione e liquidazione.

EDI
Il sistema Electronic Data Interchange (EDI) consente lo scambio diretto di documenti elettronici per semplificare le relazioni B2B. Si tratta dell’invio Computer-­to-­Computer di documenti rappresentativi di una transazione. fra cui ordini, fatture, avvisi di spedizione, packing list, call-off, kanban o avvisi di pagamento. L’obiettivo primario è la gestione automatizzata del ciclo dell’ordine (Order To Cash) tra le imprese. Funge da supporto all’implementazione di sistemi produttivi Just-­in­-Time e Just-in-Sequence, ove la frequenza di interscambio è una criticità del business.

Fattura elettronica PA
Per fatturazione elettronica si intende la creazione, l’invio e la conservazione di fatture in formato XML (eXtensible Markup Language) ai sensi dell’articolo 21, comma 1, del DPR 633/72. La trasmissione alla Pubblica Amministrazione italiana di questa documentazione deve avvenire esclusivamente attraverso il Sistema di Interscambio (SdI).

Rete PEPPOL
Il 2019 segna un salto tecnologico volto all’estensione dell’e-Procurement pubblico. Le Pubbliche Amministrazioni europee sono chiamate a gestire le procedure commerciali in formato elettronico con i propri fornitori. Anche se l’implementazione dell’EDI nelle aziende europee è largamente diffusa, l’immediato futuro è orientano verso una maggiore interoperabilità. Ogni Paese possiede le proprie specifiche tecniche e la rete europea PEPPOL, basata su un’infrastruttura costituita da punti d’accesso, propone un nuovo standard comune per lo scambio dei dati.