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Una delle difficoltà più grandi che si presentano ad un’azienda interessata ad intrattenere rapporti commerciali con l’estero è quella di stare al passo con le differenti e numerose normative europee sull’e-invoicing.

Quando si parla di fatturazione elettronica B2B l’Italia si è distinta come primo Paese ad inserire l’obbligo dal 1° gennaio 2019, diventando così un esempio per l’e-invoicing internazionale.

Visti i risultati positivi ottenuti dall’Italia, che si è mossa prima rispetto a tutti gli altri paesi dell’Unione Europea, i Governi si stanno lentamente rendendo conto dei molteplici vantaggi di adottare un sistema di e-invoicing simile a quello dell’Italia.

Molti Paesi europei hanno infatti già introdotto sistemi di fatturazione elettronica con standard eterogenei che dovranno essere riconsiderati alla luce del prossimo intervento normativo.

 

Alcuni esempi in Europa

In Francia e Spagna ad esempio, dove i settori Auto, Retail e Pharma sono molto sviluppati, si è preferito, rispetto ad un modello centralizzato come quello italiano, uno schema misto.

Sarà dunque sufficiente comunicare i dati IVA al governo.

In questo modello, che in Francia viene identificato come uno “schema ad y”, per convalidare le fatture elettroniche sarà necessaria una piattaforma di smaterializzazione – Plateforme de Dématérialisation Partenaire, PDP – prima di informare il governo.

Allo stesso modo la Spagna abbraccia un modello ibrido per cui è sufficiente comunicare solo i dati IVA all’AET per mezzo della piattaforma FACeB2B.

Anche in Germania l’EDI è da sempre molto diffuso, grazie alla spinta di un tessuto industriale costituito da grandi aziende leader nei settori Automotive, Retail e Pharma.

Inoltre la recente iniziativa dello ZUGFeRD ha avuto l’obiettivo di ampliare la diffusione della FE anche alle PMI.

Il formato ZUGFeRD è inoltre compatibile e intercambiabile con lo standard francese FacturX.

 

Quali saranno i prossimi cambiamenti?

Data l’eterogeneità delle soluzioni che abbiamo visto per l’e-invoicing nei singoli Paesi, il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a:

  • Istituire una norma comune armonizzata per la fatturazione elettronica in tutta l’UE tenendo conto delle specificità di ogni Paese.
  • Stabilire il ruolo della fatturazione elettronica nella rendicontazione in tempo reale.
  • Valutare la possibilità di introdurre gradualmente la fatturazione elettronica obbligatoria entro il 2023.
  • Prendere in considerazione, entro il 2023, che il sistema fornisca ai contribuenti una parte degli adempimenti fiscali (rendendosi responsabile della conformità delle dichiarazioni).

 

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