Ultimo aggiornamento 3 anni fa
In questo articolo parleremo della sesta tecnologia prevista dal Piano Impresa 4.0 ovvero l’Industrial Internet of Things.
Secondo il rapporto Forrester entro il 2025 il 55% dei dati sarà generato dall’IoT in tutto il mondo. L’Internet of Things è diventata una tra le tecnologie più promettenti e trasversali a molti settori e soluzioni. Alcuni esempi sono Smart City, Industrial Internet of Things (IIoT) e Machine-to-Machine Communication (M2M).
Nel 2020 queste tecnologie hanno cercato di soddisfare sempre più le esigenze dettate dal distanziamento sociale. Un settore protagonista è la sanità maggiormente interessata nel 2021 dall’integrazione di dispositivi IoT per l’acquisizione di dati sulla salute dei pazienti attraverso l’impiego di device indossabili. Ricordiamo anche la telemedicina e i sistemi di assistenza automatizzati per anziani e disabili.
Tenendo conto di questi presupposti, cosa succede nel mondo dell’Industria 4.0?
Cos’è l’Industrial Internet of Things: Diamo una definizione
L’Industrial Internet of Things, noto con l’acronimo I-IoT, corrisponde letteralmente all’applicazione dell’IoT, una rete di oggetti localizzabili, monitorabili e programmabili nei processi industriali grazie all’infrastruttura Internet.
Più tecnicamente, si intende da un lato l’insieme di “oggetti” capaci di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati, elaborazione, esecuzione e comunicazione. Dall’altro, abbiamo le reti intelligenti aperte, standard e multifunzionali.
Come applicare l’Industrial Internet of Things: Casi più diffusi
Le applicazioni più diffuse dell’Industrial IoT sono:
1. Smart Factory
La fabbrica intelligente o Smart Factory è l’insieme di tecnologie digitali in grado di coordinare persone, processi e attrezzature. La trasformazione della fabbrica attraverso l’IIot implica il monitoraggio dell’avanzamento di produzione, sicurezza sul lavoro, manutenzione, circolazione dei materiali, controllo qualità e gestione dei rifiuti.
2. Smart Logistics
La logistica è materia vecchia come il mondo e per molto tempo è rimasta un po’ statica. Negli ultimi anni, invece, ha registrato un’accelerazione importante grazie alla tracciabilità della filiera tramite tag RFId (Radio-Frequency Identification) e sensoristica, e alla gestione della sicurezza in poli logistici complessi.
3. Smart Lifecycle
L’intero ciclo di vita del prodotto nella catena del valore deve essere tenuto in considerazione fin dalle prime fasi del suo sviluppo e comprende tutti i fornitori coinvolti. Si parla, dunque, di Smart Lifecycle. Grazie all’IIoT si punta sull’ottimizzazione della prototipazione di nuovi prodotti (con i dati provenienti da versioni precedenti), sull’End of Life Management e sulla gestione fornitori nella fase di sviluppo delle merci.
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