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Il modello DevOps prevede che i team di sviluppo, Operations e Quality Assurance agiscano insieme. Scopriamo insieme 5 Best Practice da tenere a mente.

Nell’era dell’iper-connessione l’incapacità di sfruttare le informazioni al di fuori della mera transazione è il principale limite di un business sul mercato IT. L’approccio DevOps è indispensabile per creare valore – grazie a cicli di test e rilasci di funzionalità – senza intaccare il codice e l’infrastruttura di base.

Di seguito, elenchiamo le Best Practice da conoscere assolutamente.


1. Integrazione continua

È un metodo di sviluppo software che consiste nella creazione di build e di unit test del processo di rilascio dell’applicazione. Prima dell’integrazione definitiva, queste fasi di testing in locale verificano le modifiche al codice, identificano e risolvono i bug e riducono le tempistiche di convalida degli aggiornamenti.


2. Distribuzione continua

Questo metodo di sviluppo software amplia i vantaggi dell’integrazione continua, distribuendo tutte le modifiche al codice all’ambiente di testing e/o di produzione dopo la creazione delle build. Se l’implementazione va a buon fine, i developer hanno a disposizione una build, pronta per la distribuzione, che ha superato un processo di testing standardizzato.


3. Microservizi

A differenza del modello monolitico, l’architettura a microservizi è caratterizzata da un’infrastruttura che suddivide un software nelle sue funzioni di base. Un esempio è la piattaforma di servizi digitali DMP, basata su componenti ridondate che comunicano con layers di monitoraggio indipendenti. L’offerta prevede le “funzioni” EDI, Peppol e E-Invoicing, ripartite tra più istanze all’interno di una Virtual Private Network in Cloud.


4. Infrastruttura come codice

Un’infrastruttura in Cloud realizzata a codice può essere distribuita con la massima rapidità tramite modelli standardizzati, aggiornata con patch e versioni più recenti o duplicata in modo iterabile. L’utilizzo del codice, dunque, rende replicabili e standardizzate le modifiche alla configurazione dei sistemi operativi ed elimina gli errori da attività manuali.


5. Attività di monitoraggio e controllo degli accessi

I dati devono essere facilmente reperibili e significativi, mentre gli operatori devono poter disporre di tool all’avanguardia per la loro elaborazione e condivisione. Le imprese monitorano così parametri e log, da suddividere in categorie, per rilevare le cause delle criticità e dei cambiamenti imprevisti nell’infrastruttura. Ciò significa che l’automazione delle procedure prevede maggiore collaborazione tra lo sviluppo e la produzione per reagire tempestivamente ai fattori esterni e promuovere l’agilità aziendale.

Per concludere, la metodologia DevOps è la risposta alla diffusione dei metodi Agile e alla crescente velocità dei rilasci di applicazioni Cloud e architetture software-defined. Una delle tecniche Lean più utilizzate in questo campo, e adottata dal team di Dedicated, viene chiamata Value-Stream Mapping (VSM). Il suo obiettivo è identificare quelle aree a basso valore aggiunto, che rappresentano sprechi (muda) da eliminare o riorganizzare in base alle priorità per accelerare complessivamente le prestazioni aziendali.

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