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Ogni anno il Bloomberg Innovation Index classifica le economie più innovative. Nel 2019 troviamo al primo posto un Paese asiatico.

Le generazioni al passo con l’innovazione

Il contesto tecnologico e l’innovazione dell’economia nazionale plasmano lo stile di vita della popolazione. Basti pensare che secondo Kotler, guru del marketing, essere nati in un certo momento storico può determinare il proprio modo di pensare, agire e comunicare.

Nello specifico, quali sono le generazioni in questione?

La Generazione Silenziosa (1925-1945) è ottimista, privilegia la stabilità ed è impegnata nella vita civica. I Baby Boomers (1946-1964), invece, credono nella rinascita economica e si identificano con i valori del lavoro e della famiglia. Secondo la loro visione generazionale, la crescita professionale è direttamente collegata al progresso in società e per questo motivo, il posto fisso è una prerogativa irrinunciabile.

La Generazione X (1964-1978) ha vissuto la rivoluzione femminista, l’approvazione del divorzio e le lotte di classe. È l’età della crisi identitaria diffusa dal principale mezzo di comunicazione dell’epoca, la televisione, seguito da radio e carta stampata. La Generazione Y o “Millennials” (1977-1994) è soggetta alle trasformazioni dei settori dell’Informazione e dell’Intrattenimento. L’avvento di Internet e dei Social Media li porterà a credere nella possibilità di essere autonomi in termini sia familiari sia professionali.

La Generazione Z (1995-2010) sostiene che l’identità socioculturale venga messa in discussione da Instagram, YouTube, Twitter e Facebook. Sono quei canali utilizzati per trascorrere il tempo e socializzare, ma soprattutto per trovare lavoro. Secondo Janna Quitney Anderson si tratta della Always-On Generation, che vive in un ambiente costituito da processi informativi wireless tra la dimensione online e offline.

Infine, nel 2012 Brian Solis, analista dell’impatto della tecnologia sul Business presso Altimeter Group, menziona la Generazione C per descrivere gli utenti attivi 24 ore su 24. A differenza delle precedenti generazioni non c’è una fascia d’età specifica, dai nati del 1982 alla fine degli anni Novanta e i primi anni 2000.

Corsa ai brevetti: come procede il Bel Paese?

Le economie più innovative del 2019

Ogni anno, il Bloomberg Innovation Index classifica i 60 stati più innovativi del mondo, analizzando molteplici criteri tra cui la spesa per Ricerca & Sviluppo, la capacità produttiva e la concentrazione di società ad alta tecnologia. Tecnicamente, ogni nazione ottiene un punteggio da 0 a 100. I paesi usciti dalla Top 50 sono Turchia e Ucraina, mentre l’Italia non è stata inserita nella Top 10. Attualmente, il Bel Paese occupa il 21° posto, una posizione in meno rispetto all’anno precedente.

Di seguito, la Top 10 del 2019:

  1. Corea del Sud
  2. Germania
  3. Finlandia
  4. Svizzera
  5. Israele
  6. Singapore
  7. Svezia
  8. Stati Uniti d’America
  9. Giappone
  10. Francia

La Germania si è avvicinata al primo posto grazie all’operato di aziende, come Volkswagen AG e Robert Bosch GmbH and Daimler AG, e alla decelerazione nella corsa ai brevetti da parte del paese sud-coreano. Tra i fattori critici della Germania, invece, ci sono basse percentuali di lavoratori specializzati e le sempre più mutevoli politiche di immigrazione secondo Juergen Michels, Chief Economist presso Bayerische Landesbank.

Anche la Cina (16° posto) merita una menzione in quanto seconda classificata nella corsa ai brevetti e negli investimenti in Ricerca & Sviluppo, soprattutto, da parte di dimensioni come Huawei Technologies Co. e BOE Technology Group. Gli Stati Uniti d’America hanno recuperato l’ottavo posto rispetto all’anno precedente fuori dalla Top 10 e, infine, l’Italia si posiziona al 21° posto pur ricoprendo la presidenza condivisa di European Blockchain Partnership.

E per il 2020 cosa ci aspetta? Stay tuned!

Fonte: Bloomberg Innovation Index